“Nebel”: testo, traduzione e significato
“Nebel” è l’undicesima e ultima traccia di “Mutter“, il terzo album dei Rammstein, pubblicato il 2 Aprile 2001.
Testo e Traduzione (da www.metalgermania.it)
Nebel – Nebbia [1]
[1] È interessante notare come “Nebel” sia “Leben” (vita) scritto al contrario. Conoscendo Till Lindemann e i suoi testi, difficile pensare che si tratti di un caso. Anche il tema della canzone, che sicuramente tratta più della morte che della nebbia, avvalora questa interpretazione.
[2] “Verleben” significa “trascorrere”, ma in questo contesto la traduzione migliore mi sembra “morire”.[spacer]
Significato e spiegazione del testo
Nebel è la ballata che chiude l’album “Mutter” e, pur non essendo tra i brani più famosi, ha un testo molto bello e ricco di simboli e di significato.
Il titolo presenta subito una particolarità: “Nebel” significa “nebbia”, ma è anche “Leben” (vita) scritto al contrario e questa circostanza, non certo casuale, ci fa’ pensare che il tema della canzone abbia molto più a che fare con la morte che con la nebbia.
Infatti il testo racconta in terza persona di una coppia, un uomo e una donna non meglio definiti (ma probabilmente non più giovani o che comunque sono insieme da molto tempo, visto che la loro “miscela di carne” è “ricca di giorni”), che si trovano abbracciati in riva al mare (l’abbraccio dei due amanti viene paragonato a quello del mare che tocca la terra). Quest’immagine è subito turbata perché la donna ha un segreto che vorrebbe confessare (“lei vuole dirgli la verità”): il rumore del vento (e il peso di quello che vorrebbe dire), però, non le permettono di farlo e si limita a baciare l’uomo, che non sospetta nulla.
Nella strofa successiva il mistero è svelato. La donna “porta la sera nel suo petto” e questa espressione può avere una duplice interpretazione: la sera è la parte conclusiva della giornata e nella metafora che paragona la vita al giorno, il portare la sera nel petto significa avere la consapevolezza che la “notte” sta per arrivare: la donna infatti è malata e sa che sta per morire. La mano tremante e le labbra pallide sono altri segnali della malattia che segue inesorabilmente il suo corso. Un’altra lettura più materiale potrebbe identificare la sera con la malattia stessa, che la donna porta dentro di sé: il senso generale (e l’epilogo) non cambiano. Il verbo “verleben” significa letteralmente “passare”, “trascorrere”, ma qui è evidente che il suo significato è quello di “morire”.
La donna decide quindi di non rivelare al suo amante la sua condizione e si limita a chiedergli un ultimo bacio e i suoi occhi si bagnano di lacrime, che, a differenza delle parole, non ha saputo trattenere. I due amanti si baciano “dove il mare finisce”, ma l’immagine richiama un’altra fine, quella della vita della donna e del loro amore, ormai imminente. Se prima il mare e la terra si toccavano, ora il mare finisce perché quel legame sta per spezzarsi ed è significativo che il testo metta in evidenza la fine del mare, che normalmente viene invece descritto come ampio e sconfinato, quasi infinito.
Nell’ultima strofa la donna è morta: l’uomo è rimasto solo e il testo ci dice che quell’ultimo bacio, descritto nella strofa precedente, è stato tanto tempo fa, al punto che lui non se lo ricorda più. Anche qui una doppia interpretazione e, a seconda di quella che scegliamo, la canzone si chiude in due modi diametralmente opposti. Nel primo caso, l’uomo si è rifatto una vita, ha avuto altre donne e non ricorda più quel bacio e quella storia, che non hanno più alcuna importanza per lui e sono rimasti sepolti in un passato lontano e, appunto, dimenticato. Ma potremmo anche pensare ad uno scenario completamente diverso: l’uomo non l’ha dimenticata e dopo di lei non ha avuto nessun’altra, al punto da non ricordare più il suo ultimo bacio perché, appunto, è stato tanto tempo fa.
C’è un’ultima considerazione interessante, proprio a proposito del bacio: pur parlando di avvenimenti passati, il testo della canzone ha tutti i verbi al presente, tranne le due frasi che descrivono i baci, che sono al passato. Sembra quasi che il testo voglia farci rivivere quei momenti, come se fossero attuali, ma poi sottolinea che, al contrario, sono ormai lontani in un tempo che non ritornerà e di cui perfino uno dei due protagonisti ha perso ormai la memoria.
Daniele Benedetti
Foto © Tayo Figueroa
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