“Reise, Reise”: testo, traduzione e significato

Reise Reise (Rammstein): testo, traduzione e significato

Reise, Reise” è la prima traccia dell’omonimo album dei Rammstein, pubblicato il 27 Settembre 2004.

Testo e Traduzione (da www.metalgermania.it)

Reise, Reise – Alzati, alzati [1]

Testo originale
Testo ©2004 Rammstein
Traduzione in Italiano
Traduzione ©2006 Daniele Benedetti[spacer]

Auch auf den Wellen wird gefochten
Wo Fisch und Fleisch zur See geflochten
Der eine sticht die Lanz’ im Heer
Der andere wirft sie in das Meer

Ahoi

Reise, Reise Seemann Reise
Jeder tut’s auf seine Weise
Der eine stößt den Speer zum Mann
Der andere zum Fische dann

Reise, Reise Seemann Reise
Und die Wellen weinen leise
In ihrem Blute steckt ein Speer
Bluten leise in das Meer

Die Lanze muss im Fleisch ertrinken
Fisch und Mann zur Tiefe sinken
Wo die schwarze Seele wohnt
ist kein Licht am Horizont

Ahoi

Reise, Reise Seemann Reise
Jeder tut’s auf seine Weise
Der eine stößt den Speer zum Mann
Der andere zum Fische dann

Reise, Reise Seemann Reise
Und die Wellen weinen leise
In ihrem Blute steckt ein Speer
Bluten leise in das Meer

Reise, Reise Seemann Reise
Und die Wellen weinen leise
In ihrem Herzen steckt ein Speer
Bluten sich am Ufer leer
Bluten sich am Ufer leer

Anche sulle onde si tira di scherma
Dove pesce e carne sono intrecciati nel mare
Uno infila la lancia nell’esercito
L’altro la getta nel mare

Ahoi [2]

Alzati, alzati marinaio alzati
Ognuno lo fa a modo suo
L’uno conficca l’arpione nell’uomo
L’altro allora nel pesce

Alzati, alzati marinaio alzati
E le onde piangono silenziosamente
Nel loro sangue è conficcato un arpione
Sanguinano dolcemente nel mare

La lancia deve affogare nella carne
Pesce e uomo affondano nell’abisso
Dove abita l’anima nera
non c’è nessuna luce all’orizzonte

Ahoi

Alzati, alzati marinaio alzati
Ognuno lo fa a modo suo
L’uno conficca l’arpione nell’uomo
L’altro allora nel pesce

Alzati, alzati marinaio alzati
E le onde piangono silenziosamente
Nel loro sangue è conficcato un arpione
Sanguinano dolcemente nel mare

Alzati, alzati marinaio alzati
E le onde piangono silenziosamente
Nel loro cuore è conficcato un arpione
Sanguinano fino a dissanguarsi sulla riva
Sanguinano fino a dissanguarsi sulla riva

[1] Sebbene scritto come un nome, “Reise” è evidentemente usato come verbo nella canzone. La frase “Reise, Reise” è usata dai marinai come sveglia e trova le sue radici nel verbo dell’alto tedesco medio “risen”, che significa “alzarsi”. Questo verbo è scomparso nell’alto tedesco nuovo, tuttavia il nome fu mantenuto, ma con il significato di “viaggio”. Il verbo “reisen” deriva dal nome “Reise”, ma con il significato, appunto, di “viaggiare”. Sembra che il vecchio significato sia stato preservato in questa frase nel linguaggio dei marinai.

[2] Saluto usato dai marinai.[spacer]

Significato e spiegazione del testo (da www.metalgermania.it)

“Reise, Reise” è la prima traccia dell’album omonimo, uscito nell’autunno del 2004 ed è un pezzo molto evocativo musicalmente, oltre ad avere un testo profondo, che si presta a diverse interpretazioni.

Già nel titolo è presente una particolarità: “Reise” è scritto come un sostantivo (l’iniziale è maiuscola), ma in realtà è chiaramente un verbo. Quindi il titolo non significa “viaggio, viaggio”, ma “alzati, alzati”: “reisen”, infatti, nonostante il significato corrente sia “viaggiare”, viene qui usato nel suo significato medievale (in alto tedesco antico “risen” significava “sorgere”, “alzarsi”), mantenuto in uso tra i marinai e usato come sveglia sulle navi.

La canzone, letteralmente, ci parla della lotta tra un marinaio e un pesce spada, simboli dell’eterna lotta tra l’uomo e la natura; attraverso una bellissima immagine, ci vengono descritti mentre tirano di scherma tra le onde: uno cerca di infilzare il pesce con l’arpione, l’altro si difende cercando di fare altrettanto quando il marinaio finisce in mare. Entrambi combattono con le armi a propria disposizione per un obiettivo comune, la sopraffazione dell’altro per la propria sopravvivenza, con le onde che fanno da cornice a questa lotta senza vincitori e “piangono in silenzio” mentre l’acqua si colora del sangue dei due contendenti.

Come accennato, non ci sarà nessun vincitore perché per i due avversari che affondano negli abissi non c’è “nessuna luce all’orizzonte”: un epico assolo di tastiera, tragico e monumentale, ci conduce all’epilogo annunciato: il marinaio viene ancora incitato ad “alzarsi”, ma il suo corpo e quello del suo “nemico”, entrambi infilzati al cuore, vengono spinti a riva dalle onde e muoiono dissanguati.

Al di là dell’allegoria dell’uomo contro la natura, carne contro pesce, la canzone può essere interpretata come un’immagine della vita in cui, da qualunque parte ci si trovi, si è costretti comunque a lottare, spesso con un esito infelice, ma allo stesso tempo può essere letta come una critica alla guerra, visto che l’equipaggio della nave, nella prima strofa della canzone viene definito “esercito”.
In questo scenario cupo si muovono due nemici, che vogliono a tutti i costi uccidere l’altro…entrambi avranno successo, dimostrando l’inutilità della loro lotta, a cui comunque non possono sottrarsi.

“Alzati, alzati”, ripetuto al marinaio che ormai sta morendo dissanguato tra le onde, ha una triplice valenza: all’inizio è un incitamento a lottare, poi diventa un grido disperato che il marinaio, morente, non può più sentire, o forse un’esortazione a “svegliarsi”, ad aprire gli occhi per capire che sta sbagliando…anche questa rimarrà inascoltata fino al tragico epilogo, accompagnato da un malinconico giro di fisarmonica.

Daniele Benedetti

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