“Sonne”: testo, traduzione e significato
“Sonne” è la terza traccia di “Mutter“, il terzo album dei Rammstein, pubblicato il 2 Aprile 2001.
Testo e Traduzione (da www.metalgermania.it)
Sonne – Sole
[1] L’introduzione “pugilistica” è spiegata dal fatto che la canzone, il cui demo si intitolava “Der Boxer” (“il pugile”) era stata scritta per accompagnare l’ingresso sul ring del pugile ucraino Vitali Klitschko, salvo essere poi da questi rifiutata.[spacer]
Significato e spiegazione del testo (da www.metalgermania.it)
“Sonne” è uno dei pezzi più belli e più famosi dei Rammstein, singolo estratto dall’album “Mutter” (2001) e da allora sempre presente in tutte le scalette dei vari concerti.
In origine il demo della canzone si intitolava “Klitsckho”, cambiato poi in “Der Boxer” (il pugile), titolo che certamente definiva meglio il contenuto “pugilistico” della canzone, e che ci spiega il conteggio con cui si apre la canzone, ma presente anche nel ritornello; “aus” pronunciato alla fine del conteggio equivale in Tedesco all'”out” con cui viene decretata la sconfitta del pugile rimasto al tappeto.
I Rammstein avevano scritto questo pezzo per Vitali Klitsckho, ex pugile ucraino campione dei pesi massimi, in particolare per accompagnare la sua entrata sul ring prima degli incontri. Klitsckho però lo aveva rifiutato ritenendolo troppo “duro” (gli preferì “You are simply the best” di Tina Turner) e la canzone fu poi pubblicata con il titolo definitivo: “Sonne”.
Il testo è pieno di riferimenti alla boxe: il pugile è paragonato al sole, la stella più luminosa di tutte, che non cadrà mai dal cielo, così come il pugile non andrà mai a tappeto.
Il sole splende sui pugni, che possono bruciare e accecare, colpire dolorosamente il viso dell’avversario, fargli perdere l’equilibrio e mandarlo a terra, mentre il mondo conta a voce alta fino a 10. “Il sole non tramonterà stanotte” significa che il pugile non andrà giù e vincerà l’incontro.
Una menzione speciale merita il geniale videoclip, che abbandona l’ambito pugilistico e ci presenta i Rammstein nei panni dei sette nani (anche se loro sono solo sei) in una rivisitazione della nota fiaba dei fratelli Grimm (citati dalla band anche successivamente con “Rosenrot“). In questo caso i nani minatori non estraggono diamanti, ma oro, la cui polvere viene sniffata da una perfida Biancaneve (con un chiaro riferimento alla cocaina) che, sotto gli effetti della sua “droga” picchia e maltratta i nani, che pure la trattano come una regina.
Un giorno, di ritorno dal lavoro in miniera, i nani trovano Biancaneve priva di sensi nella tinozza in cui stava facendo il bagno, accanto a lei una siringa piena di polvere d’oro: disperati la credono morta.
Biancaneve viene deposta nella celebre bara di cristallo e portata a spalla sulla cima di una montagna, sotto una fitta nevicata (altra allusione neanche troppo velata alla droga). Ma per lei non ci sarà nessun principe azzurro: la bara viene adagiata sotto un melo, e l’ultimo frutto che vi era rimasto, si stacca e manda in frantumi il coperchio della bara: a questo punto Biancaneve si sveglia, afferra la mela e si toglie stizzita il velo funebre che le copriva il viso. Il video si chiude con Till Lindemann (il cantante della band) che, ancora nei panni del nano, continua a scavare nella miniera.
Daniele Benedetti
Foto © Michel Fernando
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